Cura e assistenza

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Che ruolo ha il caregiver?

La parola inglese caregiver indica le persone che si prendono cura di un altro individuo che ha difficoltà a occuparsi in modo autonomo di se stesso. I caregiver si preoccupano non solo dei bisogni fisici, ma anche di quelli psicologici e sociali.1

I caregiver possono essere persone con competenze in ambito medico, come gli infermieri, ma spesso sono persone che hanno legami affettivi e familiari con la persona di cui si prendono cura.1 In Italia si stimano circa 3 milioni di caregiver familiari, che svolgono il loro ruolo in modo continuativo e gratuito.2

Il carico assistenziale a cui sono sottoposti i caregiver è piuttosto elevato: questo spesso si ripercuote sulla salute e sul benessere di queste persone.2 È importante perciò riuscire a trovare un equilibrio.

Sostenere le persone che ami e avere cura di se stessi

Per le persone che hanno una patologia cardiovascolare è importante sapere di poter contare sul supporto psicologico delle persone care. La malattia e i conseguenti cambiamenti nello stile di vita e nelle attività quotidiane possono infatti avere un forte impatto emotivo e psicologico.

È perfettamente normale sentirsi stanchi o arrabbiati per la condizione dei propri cari. Nonostante ciò, è importante mantenere un atteggiamento positivo e non lasciare che sia la malattia a prevalere sulla propria quotidianità e stile di vita. Assicurati di avere qualcuno vicino, un amico o una persona cara, con il quale poter parlare del tuo ruolo di caregiver.

Se la condizione della persona di cui ti prendi cura è tale da avere un impatto molto forte sul tuo equilibrio psicologico, potresti valutare di chiedere un supporto psicologo.

Ecco alcuni semplici consigli per rendere più positivo il tuo ruolo di caregiver. 

CONOSCERE AIUTA3

Conoscere le caratteristiche e l’evoluzione della malattia della persona a cui si sta dando supporto è importante. Il medico di famiglia o lo specialista possono aiutarti in tal senso e affiancarti nel tuo compito di cura e assistenza.

SII REALISTICO, PENSA POSITIVO4

La malattia e l’impatto di essa sulla persona cara non possono essere controllate. Accettare che il ruolo di caregiver potrebbe essere a lungo termine permette di essere realistici, pianificare il futuro ed eventualmente cercare aiuto.

NON ISOLARTI

Resta in contatto con gli amici, non isolarti.4 Mantieni del tempo per te stesso, al di fuori del ruolo di caregiver.5

RICONOSCI I TUOI SENTIMENTI4

Tristezza, risentimento, paura, sono tutte emozioni possibili. Cerca di riconoscerle e se prendono il sopravvento prendi in considerazione la possibilità di un supporto psicologico.

ASCOLTA IL TUO CORPO4

È importante «ricaricare le batterie». Ascolta il tuo corpo: se hai bisogno di cibo, riposo, esercizio o cure mediche non trascurare questi bisogni.

MANTIENI UNO STILE DI VITA SANO5

Muoversi regolarmente e mantenere un’alimentazione salutare permette di ridurre lo stress e prevenire altri problemi di salute. Puoi anche coinvolgere la persona di cui ti prendi cura in queste attività.

Come aiutare al meglio la persona di cui ci prendiamo cura?

Se una persona a te cara ha avuto un infarto miocardico o ricevuto una diagnosi di malattia cardiaca il tuo ruolo, come caregiver, sarà di grande importanza per lei.

Ecco qualche semplice consiglio per aiutare la persona a te vicina dopo un infarto miocardico o una diagnosi di malattia cardiaca.

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Assicurarsi che riceva un supporto psicologico.6
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Incoraggiarla a tenere sotto controllo i sintomi7 e/o i fattori di rischio.6
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Incoraggiarla a parlare con il medico curante per qualsiasi problematica.7 Il coinvolgimento del caregiver è importante anche per il successo del percorso di riabilitazione8
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Favorire nuove abitudini, per esempio mangiando meglio e svolgendo attività fisica, che possono determinare un miglioramento del benessere fisico ed emotivo.9
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Assicurarsi che i farmaci siano assunti come prescritti.6

Continuare a lavorare

Molte persone con il tempo riescono a mantenere l’attività lavorativa nonostante una malattia cardiaca, come un precedente infarto del miocardio o una diagnosi di scompenso cardiaco.10 

I tempi per la ripresa lavorativa però, variano a seconda della salute del cuore e del tipo di lavoro svolto.10

Lavorare è un modo per sentirsi socialmente attivi e assicurarsi una stabilità economica.7

Incoraggia la persona di cui ti prendi cura a rivolgersi al suo team medico per avere dei consigli su come affrontare il rientro al lavoro e a confrontarsi con il datore di lavoro per capire se ci sono soluzioni che possono favorire un rientro sereno e in sicurezza.

Consulta la pagina Diritti del paziente per maggiori informazioni sui diritti dei pazienti con alcune patologie croniche.

Continuare a viaggiare

Viaggiare è un’attività sicura per la maggior parte delle persone che convivono con una malattia cardiaca, un precedente infarto del miocardio o che hanno subìto un intervento al cuore.11

È comunque consigliabile rivolgersi al medico per maggiori consigli. Potrebbe essere opportuno aspettare che la condizione di salute si stabilizzi.12

Nella preparazione del viaggio potresti essere d’aiuto prendendo alcune precauzioni, in modo da rendere l’esperienza sicura e piacevole.11

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Assicurati di mettere nel bagaglio a mano i medicinali necessari.7
Assicurati che venga fatta una lista dei farmaci da assumere indicando anche per che cosa servono.7
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Se si viaggia in aereo, meglio informare la compagnia aerea della patologia e di particolari esigenze, in modo che possano fornire assistenza per gli spostamenti in aeroporto e nelle lunghe distanze.7
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In caso di lunghi viaggi dove è necessario stare seduti, assicurati che ci sia la possibilità di muoversi ogni tanto, per ridurre il rischio di formazione di coaguli nel sangue.7
Se necessario, assicurati che vengano indossate delle calze compressive per la prevenzione della trombosi.7

Vuoi maggiori informazioni sullo scompenso cardiaco?

Visita la sezione Che cos’è lo scompenso cardiaco?

Vuoi maggiori informazioni sull’infarto del miocardio?

Visita la sezione Che cos’è l’infarto del miocardio?

Bibliografia

1. Litta R (2013). Il caregiver: ruolo, rischi, supporto. In: Bonino S. (eds). Aspetti psicologici nella sclerosi multipla. Springer, Milano. https://doi.org/[…]

2. Istituto Superiore di Sanità. Epicentro. Differenze di genere: i caregiver familiari. Disponibile da https://www.epicentro.iss.it/[…] Ultimo accesso 26/06/2021.

3. Caregiving familiare. Pillole di caregiving. Disponibile da http://www.caregiverfamiliare.it/[…] Ultimo accesso 26/06/2021.

4. American Heart Association. Caregivers: be realistic, think positive. Disponibile da https://www.heart.org/[…] Ultimo accesso 26/06/2021.

5. American Heart Association. Top 10 caregiver tips for staying healthy and active. Disponibile da https://www.heart.org/[…] Ultimo accesso 26/06/2021.

6. American Heart Association. Life after a heart attack. Disponibile da https://www.heart.org/[…] Ultimo accesso 23/06/2021.

7. NHS. Heart failure. Living with heart failure. Disponibile da https://www.nhs.uk/[…] Ultimo accesso 18/06/2021.

8. Loureiro M, et al. Interventions for family members or caregivers of patients taking part in a cardiac rehabilitation program: scoping review protocol. Millenium 2021;2(15):53-59.

9. American Heart Association. Living with heart failure and managing advanced HF. Disponibile da https://www.heart.org/[…] Ultimo accesso 26/06/2021.

10. Istituto Superiore di Sanità. Infarto del miocardio. Disponibile da https://www.issalute.it/[…] Ultimo accesso 23/06/2021

11. Hammadah M, et al. Navigating air travel and cardiovascular concerns: is the sky the limit? Clin Cardiol 2017:40(9):660-666.

12. Ibanez B, et al. 2017 ESC Guidelines for the management of acute myocardial infarction in patients presenting with ST-segment elevation: the task force for the management of acute myocardial infarction in patients with ST-segment elevation of the European Socienty of cardiology. Eur Heart J. 2018;39(2):119-177.